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02 venerdì Ott 2015

pelle1) Idratazione. Quando la pelle appare particolarmente secca e stanca è opportuno ricorrere a trattamenti locali a base di creme emollienti e idratanti che possono portare alla normalizzazione della barriera cutanea, fornendo al contempo protezione contro gli agenti esterni. “Oggi – spiega il dermatologo plastico Antonino Di Pietro – si utilizzano due tecniche strumentali, non invasive per studiare la pelle e valutare la “perdita di acqua transpidermica”. Le nuove formulazioni cosmetiche sono sempre più vicine a quella che è la composizione naturale dei lipidi cutanei deputati alla nostra difesa”.

2) Pulizia. Detergere in modo accurato la cute è sempre fondamentale, ma per farlo bene è importante utilizzare un detergente poco schiumogeno, per non alterare il film idrolipidico di superficie e non ridurre il suo effetto-barriera. “Detergenti troppo aggressivi – specifica Di Pietro – possono, infatti, impoverire il sottile film fatto di acqua e sebo che protegge la cute. La pelle diventa così esposta alle irritazioni e alle piccole infezioni”. È anche utile passare la sera, dopo la pulizia del viso, un cubetto di ghiaccio. Questa misura facilita la vasocostrizione, cioè il restringimento dei capillari, con successiva vasodilatazione reattiva, cioè il loro allargarsi. Azioni che faranno svolgere una fisiologica “ginnastica” ai capillari e favoriranno l’ossigenazione e il metabolismo cellulare.

3)Scrub. Perché la pelle possa essere adeguatamente idratata è necessario che sia anche levigata. “Per ottenere questo risultato – suggerisce Antonino Di Pietro – è utile fare regolarmente una o due volte a settimana uno scrub sia sul viso che sul corpo. Se in alcune zone si forma un particolare ispessimento del derma è anche consigliabile un peeling medico”.

4) Alimentazione. Nutrirsi bene e fare scorta di antiossidanti è la prima cura di bellezza che viene da dentro. Infatti lo stress ossidativo è una delle principali cause di invecchiamento cellulare. Tale processo è alla base di numerose patologie croniche degenerative (arteriosclerosi, diabete, tumori cutanei e di altri organi). Negli ultimi 50 anni si è osservato che l’alimentazione costituisce un fattore ambientale cruciale di protezione per tutte le malattie complesse e per l’invecchiamento. È stato così inequivocabilmente dimostrato che la “Dieta Mediterranea”, a base di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, che includa pesce e riduca il consumo di grassi animali a favore dell’olio di oliva – ricca di antiossidanti – svolge un’azione protettiva per le varie malattie, da quelle cardiovascolari, al cancro nonché per l’invecchiamento. “E’ stato dimostrato – sottolinea ancora Di Pietro – che sostanze come resveratrolo (contenuto nel vino rosso), apigenina (contenuta nelle arance), licopene (contenuto nei pomodori), idrossitirosolo (contenuto nell’olio d’oliva) influenzando i complessi meccanismi che regolano sia la proliferazione che la differenziazione delle cellule dell’epidermide (cheratinociti), possono rappresentare un fattore di prevenzione nei confronti dei processi di invecchiamento, esercitando un potente effetto antiaging”. Inoltre svolgono un notevole effetto anti-infiammatorio contro patologie dermatologiche comuni quali psoriasi, fotoinvecchiamento e acne.

5) Nei. “Controllarli sempre è una buona regola – avverte Di Pietro -, soprattutto se sono marroncini e poco rilevati. Seguire sempre la regola dell’ABCDE, dove “A sta per asimmetria, B per bordi, C per colore, D per dimensione e E per età o evolutività. Se c’è un rapido aumento delle dimensioni, l’accentuarsi o l’estendersi della pigmentazione, il sanguinamento o l’ulcerazione spontanea di un neo, c’è pericolo che il neo si trasformi in melanoma. In questi casi è bene rivolgersi subito ad uno specialista dermatologo”.

6) Sole. Sono pochi i rischi se l’esposizione è ragionata e preceduta dall’applicazione ‘corretta’ di uno schermo solare. E’ fondamentale applicarlo spesso, in quantità adeguata e prima di 10 o 15 minuti dell’esposizione al sole, in modo che abbia il tempo di penetrare nella cute. Non solo schermi solari, ma anche da comuni indumenti, come una T-shirt di colore chiaro, perfetta quando il sole è a picco e la carnagione molto chiara o un tradizionale ombrellone. “Per gli schermi – specifica Di Pietro – oggi esiste solo l’imbarazzo della scelta. E il sole fa anche bene in caso di alcuni disturbi della pelle: acne, psoriasi, vitiligine, alcuni eczemi.” L’elioterapia è valida in questi casi come altre terapie, anzi consente la riduzione o addirittura la sospensione di quelle tradizionali.

7) Fotoprotezione. Particolare attenzione va prestata alla protezione della pelle dei bambini e delle donne in gravidanza. Le ustioni solari nell’infanzia sono associate ad un aumentato rischio di tumori cutanei in età adulta. Evitare quindi le esposizioni nelle ore più calde e nel caso usare una protezione elevata, almeno ftp15, rinnovando spesso l’applicazione. In gravidanza il sole può far peggiorare le macchie scure che compaiono spontanee sul volto. Inoltre il calore può dilatare i capillari aumentando il prurito gravidico oltre ad abbassare la pressione. Fondamentale applicare una crema idratante doposole per preservare l’elasticità cutanea.

8) Macchie. Prestare attenzione se compaiono con un aspetto o comportamento ‘sospetto’, siano bianche o scure. “In questi casi – specifica il prof. Di Pietro – è fondamentale rivolgersi subito allo specialista per trattarle. Attenzione poi alle creme profumate e ai farmaci foto sensibilizzanti”. Le macchie bianche compaiono sulla pelle di un italiano su due. Può trattarsi di vitiligine, che colpisce circa un milione di connazionali; o dermatite atopiche, nel 4-5% dei casi. Piccole macchie rotondeggianti compaiono nel 50% della popolazione a causa di un fungo che si nutre di cheratine.

9) Reazioni. Fare attenzione all’assunzione di farmaci che possono causare effetti indesiderati anche per associazione di molecole differenti. Ma attenzione anche ai cosmetici, prima causa di irritazione alla pelle.

10) Viso. “Tossina botulinica e filler per essere belli possono essere un prezzo un po’ alto da pagare, per attenuare o far scomparire rughe e inestetismi – osserva infine il dermatologo plastico Antonino Di Pietro -. Prestare attenzione e valutare attentamente le promesse di trattamenti “miracolosi” ma dalle innumerevole insidie e che possono avere conseguenze talvolta irrimediabili”.

Fonte: www.antoninodipietro.it

29 lunedì Giu 2015

Aceto_di_mele_per_la_pelle-15827-640-480-90-cScopriamo come utilizzare l’aceto di mele per il bene della nostra pelle

L’aceto di mele è ricco di amminoacidi ed enzimi che aiutano il corpo in diversi modi e può essere molto utile anche per la salute della pelle. Stimola la circolazione dei capillari che sono responsabili del nutrimento della pelle e aiuta a mantenere il giusto pH. Inoltre l’aceto di mele rimuove i batteri e le cellule morte; in questo modo dona sollievo ai pori ostruiti regalandoti una pelle sana e bella. Vediamo come impiegarlo a seconda delle diverse necessità.

ACETO DI MELE PER COMBATTERE L’ACNE

Le proprietà antisettiche dell’aceto di mele, unite a quelle del miele contrastano i batteri, aprono i pori, rimuovono il grasso e aiutano l’idratazione. Ecco quello che serve

  • 1/4 di tazza di miele
  • 1 tazza di camomilla
  • 1/2 tazza di aceto di mele

Mescola questi ingredienti fino a ottenere una soluzione omogenea. Prima di andare a dormire utilizzala con un batuffolo di cotone per pulire la pelle

ACETO DI MELE PER IL PH DELLA PELLE

Questa soluzione vi aiuterà a riottenere il naturale pH della pelle e l’olio di lavanda sarà utile per far diminuire le irritazioni.

  • 2/3 di tazza di acqua
  • 1/3 di tazza di aceto di mele
  • 3 gocce di olio di lavanda

Mescola tutti gli ingredienti e scuoti per bene. Pulisci il viso con un batuffolo di cotone.

Inoltre l’aceto di mele è ottimo se vogliamo dimagrire. I suoi enzimi e acidi fanno diminuire l’appetito e ci aiuta a bruciare i grassi più rapidamente perché accelera il metabolismo.

fonte: http://www.ecoseven.net/benessere/bellezza/aceto-di-mele-per-la-pelle