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01 lunedì Feb 2016

bicicletta_xin-kvuC--1280x960@Produzione“Da martedì l’Italia sarà un po’ più verde, entrano in vigore definitivamente le norme del Collegato ambientale. Le molte misure introdotte alla Camera e al Senato, nel lungo percorso parlamentare, ci parlano di un’Italia più attenta all’ambiente e alla salute dei cittadini e che punta sulla green economy e l’economia circolare. Certo sono misure non sufficienti ed esaustive, ma rappresentano un primo passo e seguono la strada indicata dalla Cop21 di Parigi“. Così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, a proposito dell’imminente entrata in vigore, il prossimo 2 febbraio, del Collegato Ambientale.

Si tratta delle ‘Disposizioni in materia di ambiente per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali’ della legge 221 del 28 dicembre 2015 e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 18 gennaio scorso. “In molti casi saranno necessari decreti attuativi del ministero dell’Ambiente, che mi auguro siano già in cantiere, per avviare quanto prima questa piccola rivoluzione verde”, spiega Realacci.

“Altre misure importanti sono, invece, immediatamente operative, tra le quali troviamo: gettare cicche di sigarette per terra e altri piccoli rifiuti sarà sanzionato con pesanti multe sino a 300 euro, uno stimolo per il nostro senso civico; non si possono più pignorare gli animali da compagnia, a partire da cani e gatti, una pratica priva di senso a cui si mette fine grazie a un impegno condiviso con Tessa Gelisio e la Lega Nazionale per la difesa del cane; sarà finalmente riconosciuto l’incidente in itinere anche a chi va al lavoro con la bicicletta, una norma attesa da tempo dalle numerose associazioni di ciclisti, Fiab e Salvaiciclisti in primis”, elenca Realacci.

Ancora: “Più sicuri verso le ‘carrette del mare’, i proprietari che causano inquinamento marino dovranno rispondere anche in base all’inadeguatezza dell’imbarcazione rispetto al carico trasportato; razionalizzazione della raccolta dei dati ambientali, per avere sempre informazioni complete e aggiornate; più green economy anche nella pubblica amministrazione, con la promozione degli appalti ‘verdi’ e dei ‘criteri minimi ambientali’ negli acquisti (pc, carta, pulizie, mense)”.

“Anche i semafori consumeranno meno energia con la progressiva introduzione delle lampade a basso consumo – continua Realacci – diventa più facile la pratica del ‘baratto’, lo scambio di beni usati; le piccole isole disporranno di maggiori risorse per la cura del territorio e la raccolta dei rifiuti, potendo aumentare sino a 5 euro il contributo di sbarco; sul fronte energetico si allarga la possibilità di autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili con la rimozione del tetto di 20MWe”.

Il presidente della Commissione Ambiente illustra poi “i provvedimenti che necessitano dei decreti attuativi”: cioè “stimoli per l’economia circolare, che prevedono, tra l’altro disincentivi per lo smaltimento in discarica; incentivi alle imprese per la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti e l’utilizzo di materie riciclate; una maggiore vigilanza sui cicli di smaltimento dei rifiuti”.

E ancora: “brutte notizie per l’abusivismo, vengono semplificate le procedure e stanziati 10 milioni per l’abbattimento dei manufatti abusivi; per la mobilità sostenibile, invece, ci sono 35 milioni per i Comuni per nuovi progetti, in particolare per i percorsi casa-scuola e casa-lavoro e l’istituzione nelle scuole del mobility manager”. Insomma, conclude, “si tratta di un ‘pacchetto ambientale’ a tutto campo che contribuirà a fare dell’Italia un Paese un po’ più pulito, efficiente e ‘green'”.

Fonte: ADN KRONOS
http://www.adnkronos.com/sostenibilita/in-pubblico/2016/01/30/dalle-multe-per-cicche-alla-mobilita-sostenibile-italia-diventa-piu-verde_Sg5A5b88PNoVw6vfQNhRuN.html

16 venerdì Gen 2015

pescimortilagoRicercatori di Berkley e Yale: picco negli ultimi 70 anni

Negli ultimi 70 anni le morie di massa sono in aumento tra gli animali, sia per frequenza sia per gravità, e colpiscono soprattutto uccelli, pesci ed invertebrati marini. Lo rivela un nuovo studio compiuta dai ricercatori americani di Yale e di Berkley, che individua le cause del fenomeno in una crescita delle epidemie, nella biotossicità e in molteplici fattori di stress. L’analisi, riportata su “Proceedings of National Academy of Sciences” (PNAS), nota che dal 1940 ad oggi sono stati classificati 727 eventi di decessi in massa tra gli animali. Differenti, però, le risposte delle specie: sono stati colpiti soprattutto uccelli, pesci ed invertebrati marini; le morie di mammiferi sono rimaste più o meno invariate negli anni, mentre sono diminuite per anfibi e rane. Nel complesso, le malattie sono state le principali colpevoli degli eventi (26% dei casi) seguite immediatamente dopo dai processi direttamente influenzati dal clima. Il 25% degli eventi di mortalità di massa delle specie risulta, inoltre, strettamente collegato alle condizioni atmosferiche estreme, che provocano stress termico o mancanza di cibo. L’effetto serra ha avuto effetti devastanti soprattutto in relazione al mare. Il più evidente fattore di biotossicità è rappresentato, infatti, dalla riduzione dell’ossigeno presente nell’acqua a causa dell’eccessivo proliferare di alghe, determinato a sua volta dall’aumento della temperatura. Gli eventi peggiori – notano infine i ricercatori – sono stati quelli scaturiti da più ragioni concatenate.

Fonte: http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/aumentate-in-70-anni-le-morie-di-massa-di-uccelli-pesci-e-invertebrati.html