23 giovedì Ott 2014

Il viaggio di Eco40, la barca green autosufficiente

detail-Eco40_LaSapienzaCosa ci fanno due galline su una barca? LaBionda e LaMora, così si chiamano, sono solo due dei (tre) membri dell’equipagio a bordo di Eco40, l’imbarcazione che domenica 19 ottobre è salpata da Civitavecchia per un viaggio attorno al globo. Scopo. Effettuare una serie di misure cinematiche e ambientali e per testare alcune strumentazioni elettroniche. E sarà anche grazie alle due galline – veterane di viaggi in mare – che il giro in solitaria della barca intorno al mondo potrà essere compiuto in completa autonomia alimentare. L’impresa, che prevede di doppiare il Capo di Buona Speranza, Capo Horn e Capo Lewinn, fa parte del progetto Roma Ocean World patrocinato da La Sapienza Università di Roma e dalla Regione Lazio.

A guidare lo scafo da solo sarà Matteo Miceli, dell’Associazione sportiva eco sailing, capitano e unico membro di Eco40, una vera e propria barca ecosostenibile che consentirà al velista di viaggiare in completa autonomia energetica e alimentare. Eco40 è infatti equipaggiata di pannelli fotovoltaici, generatori eolici e due idroturbine in grado di convertire il movimento della navigazione in energia elettrica; batterie al litio accumuleranno l’energia prodotta e l’illuminazione sarà assicurata da led ecologici. Per l’alimentazione, invece, Miceli si affiderà – oltre alle due galline – alla pesca e a un orto biologico idroponico irrigato con acqua di mare desalinizzata e fertilizzato con compost a base di alghe e residui alimentari.

Durante la navigazione l’attrezzatura elettronica a bordo dello scafo (praticamente un laboratorio galleggiante a tutti gli effetti), consentirà di misurare sia le condizioni meteo-oceanografiche del vento, delle correnti, della pressione atmosferica e di altri fattori ambientali, che di valutare l’assetto e la posizione dello scafo nel tempo, consentendo di misurare i movimenti dell’imbarcazione insieme a quelli delle onde con lo scopo di migliorare i parametri di progetto. I dati ottenuti, al termine dell’impresa, saranno elaborati dai ricercatori della Sapienza.

Artico scritto da Cecilia Di Vita per il portale www.galileonet.it
Riferimenti: La Sapienza Università di Roma
Credits immagine: Progetto Roma Ocean World

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