Archivio mensile:novembre 2014

24 lunedì Nov 2014

stazione spaziale

In orbita intorno alla Terra, in condizioni di microgravità, la stazione spaziale internazionale è un laboratorio unico nel suo genere per esperimenti in ogni campo.

“Avamposto della colonizzazione dello spazio, laboratorio di ricerca scientifica unico nel suo genere, luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate,” sono queste le parole con cui il sito dell’Agenzia Spaziale Italiana descrive la stazione spaziale internazionale (ISS), “il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico”.

La stazione spaziale, abitata dal 2000, è un laboratorio scientifico in orbita intorno alla Terra che ospita esperimenti di medicina, biologia, fluidodinamica, scienze dei materiali, fisica delle particelle, meteorologia e astronomia a cui contribuiscono più di 69 nazioni, condotti in ambiente di microgravità. Uno dei vantaggi della stazione spaziale rispetto a veicoli senza equipaggio è la possibilità di fare manutenzioni e aggiungere negli anni nuovi esperimenti e nuovi strumenti; per esempio Samantha Cristoforetti  che ha portato a bordo anche una stampante 3D e una macchina per il caffè.

La ISS è principalmente un banco di prova per future missioni spaziali di lunga durata. A bordo si sviluppano nuove tecnologie e si testano gli effetti sul corpo umano della vita nello spazio, in vista di missioni oltre l’orbita terrestre. Sono moltissimi però gli studi che guardano verso il pianeta Terra e non solo verso Marte. Alcuni di questi sono raccolti in un video e una pubblicazione dal titolo inequivocabile: ISS Benefits for Humanity, dove si trovano storie di applicazioni terrestri delle ricerche svolte a bordo della ISS: dai bracci robotici in chirurgia, al miglioramento delle tecnologie per la depurazione dell’acqua nel Messico rurale.

Medicina – Molti fra gli esperimenti sono in ambito biologico e medico. Sempre sul sito dell’ASI leggiamo che “l’obiettivo strategico della ricerca spaziale nel settore delle scienze della vita è di consentire la vita umana nello spazio.”

Se per future missioni spaziali, magari su altri pianeti, è indispensabile studiare gli effetti della microgravità sul corpo umano  e comprendere i meccanismi di adattamento all’ambiente spaziale, altre ricerche hanno importanti ricadute per chi resta sulla Terra, come gli studi sul sistema immunitario e sui vaccini (ne avevamo parlato qui e qui), oppure il progresso della telemedicina, che può essere sfruttata sia da chi vive nello spazio, sia da chi abita in zone isolate della Terra.

Sulla ISS, gli organismi viventi sono sottoposti a tre condizioni anomale: microgravità, isolamento e un maggior livello di radiazioni cosmiche. Questo ambiente offre una possibilità unica per studiare problematiche mediche relative a malattie legate all’età o all’immobilità. Molte ricerche sono focalizzate su malattie cardiovascolari, problemi di ossa e cartilagini, o atrofia muscolare, visto che nello spazio i muscoli tendono a perdere peso, costringendo gli astronauti a un costante esercizio fisico. Anche gli aspetti psicologici sono tenuti sotto costante osservazione, come pure l’influenza che ha sui ritmi circadiani la vista di 16 albe e 16 tramonti ogni giorno.

Fisica – La stazione spaziale è un laboratorio privilegiato anche per molti esperimenti di fluidodimamica, fisica delle particelle, astrofisica e cosmologia. Grosse aspettative vengono da Alpha Magnetic Spectrometer, un rivelatore di particelle di 7 tonnellate portato tre anni fa a bordo della ISS per cercare antimateria e materia oscura misurando con grande precisione la composizione dei raggi cosmici (qui avevamo raccontato la partenza dell’esperimento).

Gli studi di fisica dei fluidi sfruttano i vantaggi della microgravità per mescolare i fluidi senza tenere conto del loro peso, riuscendo quindi a studiare cocktail impossibili da creare sula Terra. Utilizzando l’assenza di peso e le temperature bassissime all’esterno della stazione, si cerca inoltre di capire qualcosa di più sui superconduttori, mentre la presenza a bordo di una fornace in grado di raggiungere i 1400°C permette di studiare la solidificazione dei metalli in condizioni di microgravità, con risultati che potrebbero essere utili per realizzare leghe di alluminio sempre più efficienti.

Osservazioni – Guardando al di fuori della stazione spaziale si osserva lo spazio, ma anche la Terra. Gli astronauti raccolgono dati climatici e ambientali, e sono testimoni privilegiati di eventi come eruzioni vulcaniche o terremoti. Anche in questo caso la presenza di un equipaggio è un grande vantaggio, poiché garantisce la flessibilità necessaria per l’osservazione di avvenimenti inattesi. Dalla ISS si guardano anche pascoli e aree coltivate con ISSAC (ISS Agricultural Camera), le cui immagini arrivano in pochi giorni  agli agricoltori, aiutandoli nella gestione dei campi e nella pianificazione delle irrigazioni e della somministrazione di fertilizzanti e pesticidi.

Fonte: http://oggiscienza.wordpress.com/2014/11/20/la-scienza-della-stazione-spaziale/

24 lunedì Nov 2014

Più grande

Ha fatto molto discutere un recente studio pubblicato su Poultry Science che riportava i risultati di una ricerca condotta sui polli dagli anni ’50 ad oggi: i ricercatori hanno allevato 180 polli nutrendoli esattamente nella stessa maniera (e senza ormoni) in 3 anni differenti, in particolare nel 1957, nel 1978 e nel 2005. I risultati sono inequivocabili: i polli attuali sono grandi il 400% in più rispetto a quelli degli anni ’50.

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Questo è soprattutto dovuto a un parametro, il rapporto di conversione del cibo, che è diminuito del 50%: in altre parole i polli attuali riescono più facilmente a trasformare il loro becchime in carne, assimilano meglio il cibo e, dunque, da un punto di vista commerciali, sono diventati enormemente più produttivi.

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La pressione selettiva imposta dagli allevatori sui polli ha fatto sì che la maggior parte di questa crescita di dimensioni si concentri sul petto, che è la parte commercialmente più vendibile: nei polli maschi la crescita dei pettorali è stata del 79%, nelle femmine dell’85%. Questa enorme crescita ha avuto, però anche effetti indesiderati, soprattutto sulla salute degli animali. È ormai noto da tempo come le razze contemporanee soffrano di problemischeletrici, circolatori e, soprattutto, immunologici.  Ma la storia non finisce qui.

Più numeroso

La carne di pollo ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni. La produzione e la vendita sono andate di pari passo con la crescita economica nei paesi in via di svilupposoprattutto in Asia. Il trend non risparmia nemmeno l’Occidente, dove, specialmente nelle ripetute crisi finanziarie degli ultimi decenni, la carne di pollo ha costituito un buon succedaneo alla carne, molto più cara, di manzo e maiale. Nel mondo i maggiori produttori sono anche i maggiori consumatori: Europa, Stati Uniti, Cina e Brasile hanno un quasi monopolio della produzione di carne di pollo.

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Nell’Unione Europea i maggiori produttori sono Francia, Stati Uniti e Germania:

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Si nota, quindi, una correlazione quantomeno singolare. Se è in generale vero che il consumo di carne è considerato come indice di una maggiore ricchezza economica, la carne di pollo, considerando come detto anche la sua universalità, è un ottimo indicatore di come sono cambiati i rapporti di forza economica negli ultimi decenni.

Più “nutriente”

Questa corsa alla carne di pollo non è prerogativa solo dei paesi sviluppati o in rapida crescita economica, ma è un fenomeno che interessa tutto il mondo. Nel 1960 mediamente una persona nel mondo prendeva lo 0,5% delle proprie calorie quotidiane dalla carne di pollo: oggi siamo quasi al 2%.

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Questo perché il pollo è un alimento nutriente, facile da allevare e, soprattutto, sul suo consumo non esistono leggi religiose contrarie: con la parziale eccezione dell’induismo (che in alcune correnti impone un vegetarianesimo molto stretto), musulmani, ebrei, cristiani, taoisti, etc, tutti possono mangiare pollo.

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Nemmeno la crisi dell’influenza aviaria ha rallentato la corsa, anzi, dopo una piccola frenata, la crescita è continuata in maniera sostenuta. Negli Stati Uniti, addirittura, il consumo di carne di pollo ha già superato il consumo di manzo, il tipo di carne tradizionale americano: in un solo anno, da ottobre 2013 allo stesso mese del 2014, il prezzo della carne di pollo è aumentato di quasi il 20%. Il trend è talmente forte che il Washington Post ha dichiarato che è iniziata l’era della Dominazione del Pollo.

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Più caro

Anche i prezzi sono aumentati in questi ultimi anni. Si notano, tuttavia, due rilevanti eccezioni: la crisi economica del 2000 (“bolla di internet”) e quella attuale, specialmente nel suo momento iniziale (2008). Dopo poco tempo, però, tutti i prezzi sono tornati nel trend di crescita accentuato: la domanda di carne è quindi sempre in crescita.

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…ma molto meno sostenibile.

Questa corsa frenetica alla carne e a quella di pollo in particolare è, come noto, poco sostenibile, sia da un punto di vista ecologico, dati i grandi problemi di smaltimento degli scarti degli allevamenti intensivi, sia da un punto di vista etico, considerando le condizioni in cui in tali allevamenti vengono allevate questi poveri animali. Noi vediamo solo l’ultimo pezzettino di questo vasto mondo: una vaschetta bianca, chiusa ermeticamente, con dentro un bel pezzo di carne candida, morbida e adatta a tutte le diete. Pochi immaginano che dietro quel petto, o quella coscia, c’è uno dei settori alimentari con uno sviluppo impetuoso, inarrestabile e, in ultima analisi, abbastanza inquietante.

Fonte: http://oggiscienza.wordpress.com/2014/11/20/un-mondo-di-polli/