Archivio mensile:luglio 2014

22 martedì Lug 2014

A Helsinki non ci saranno più auto private dal 2025. L’amministrazione della città finlandese vuole ridurre il traffico delle ore di punta.

 

In Finlandia è ben chiara la differenza tra possedere un’auto e guidarne una. L’amministrazione della sua capitale, Helsinki, ha deciso infatti di eliminarecompletamente le auto private dalle strade della città entro il 2025, pur dando a tutti la possibilità di guidare. Lo scopo del progetto è ridurre il traffico nelle ore di punta.

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Il traffico di Helsinki (Foto: www.panoramio.com)

Nei prossimi 10 anni saranno implementati i sistemi di mobilità sostenibile on demand, in modo tale che i cittadini non debbano di fatto avere più bisogno di un’auto di proprietà, ma possano contare sul trasporto pubblico o sui servizi di car sharing o bike sharing messi a disposizione dal Comune.

Il progetto si rivolge a una clientela altamente informatizzata. Tramite un’unica applicazione, gli abitanti di Helsinki potranno non solo visualizzare i percorsi più brevi da seguire, ma anche i mezzi più convenienti per i propri spostamenti, noleggiabili dietro pagamento di una quota. Sarà possibile scegliere il metodo di pagamento, e il mezzo, tra traghetti, bus, auto, biciclette.

 Kutsuplus, un sistema di car pooling basato sulla condivisione di un minibus, dimostra che l’amministrazione sta già facendo grandi passi nella direzione della mobilità sostenibile.

http://www.lifegate.it/persone/news/dal-2025-helsinki-nessuno-avra-piu-lauto

21 lunedì Lug 2014

 

Rischi maggiori di irritazioni, infezioni respiratorie, sensibilizzazioni allergiche ed effetti sul sistema riproduttivo, ormonale o immunitario. Azioni di sorveglianza. Bambini a rischio. Attenti ai costumi da bagno

di IRMA D’ARIAMobili, vestiti, detersivi e giocattoli: quei veleni che si nascondono in casa

NEI mobili della cameretta, nei detersivi per la casa, nei vestiti e persino nei giocattoli: le sostanze tossiche che possono danneggiare la salute dei nostri figli sono potenzialmente ovunque e sono parte integrante del cosiddetto inquinamento indoor che, secondo le stime dell’Oms, è responsabile di 4,3 milioni di decessi al mondo ogni anno. Nei bambini l’esposizione ad alcuni inquinanti indoor si associa a un maggiore rischio di irritazioni, sintomi respiratori acuti, iper-reattività bronchiale, infezioni respiratorie e sensibilizzazione allergica. Una recente metanalisi di dieci studi che coinvolgono 6387 pazienti ipotizza una relazione positiva tra l’esposizione alla formaldeide e l’asma infantile. «Negli studi selezionati si è visto che i soggetti con i maggiori livelli di esposizione hanno da 3 a 5 volte maggiori probabilità di sviluppare asma», spiega Paolo Regini, pediatra e membro del gruppo di lavoro Ambiente e Salute  dell’Associazione Culturale Pediatri.

INTERATTIVO

Ma la formaldeide preoccupa soprattutto perché l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) l’ha inclusa fra i cancerogeni del gruppo 1, quelli per i quali la relazione fra esposizione e tumori è dimostrata sia sugli animali che sull’uomo. «Individuata inizialmente come fattore di rischio per i tumori del naso e della faringe, questa sostanza è stata in seguito collegata anche alla leucemia mieloide», spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano e autore del libro Aria da morire (Dalai Editore).

Ma in casa, soprattutto nei mobili, troviamo molti altri inquinanti tra cui il benzene incluso dalla Iarc fra i cancerogeni del primo gruppo. «Pur essendo uno dei principali inquinanti del traffico, la sua concentrazione negli ambienti chiusi supera in media di quasi due volte quella che si registra all’aperto», dice l’esperto. «In realtà, la stessa Oms riconosce che i livelli rilevati di solito nelle case, attorno ai 10-15 ìg/m3, sono molto bassi e il conseguente incremento del rischio è quindi davvero limitato. La situazione è però diversa se c’è qualcuno che fuma», precisa Mannucci.

Le sostanze tossiche possono “nascondersi” anche nei vestiti che indossano i bambini. Lo dimostrano i dati dello studio «Piccoli mostri nell’armadio» condotto da Greenpeace in cui sono stati testati 82 articoli per bambini di marchi popolari, sportivi e di lusso, acquistati in 25 Paesi. Tutti i marchi testati hanno almeno un prodotto nel quale sono state rilevate sostanze chimiche pericolose tra cui PFOA (acido perfluorottanico) nei costumi da bagno, ftalati e nonilfenoli etossilati in magliette e pantaloni. Si tratta di interferenti endocrini, sostanze che, una volta rilasciate nell’ambiente, possono avere potenzialmente effetti dannosi sul sistema riproduttivo, ormonale o immunitario. Anche i prodotti per le pulizie di casa possono contenere percentuali pericolosamente alte di metalli pesanti, sostanze acide o alcaline che nel tempo possono causare fastidiose reazioni irritative. «L’effetto nocivo di molti detersivi», spiega Adriana Ciuffreda, dermatologa pediatrica di Milano, «si manifesta primariamente a danno di quella che può essere considerata la barriera della nostra pelle: il film idrolipidico. Quando non è più adeguatamente protetta dal suo “scudo” naturale, la pelle diventa più facilmente bersaglio degli agenti patogeni, tra i quali i metalli pesanti come nickel, cobalto e cromo contenuti proprio nei detersivi e in molti detergenti per la casa ». Persino i giocattoli possono essere un veicolo di sostanze potenzialmente tossiche. Anche se dal 1999 l’utilizzo degli ftalati è stato considerevolmente ristretto dall’Unione Europea, secondo il rapporto Rapex (il sistema UE di allerta rapido per i prodotti pericolosi), i rischi maggiori si trovano nel 19% dei casi nei giocattoli. L’elenco fornito dal ministero della Salute è lungo ed include spade di plastica al cromo e bolle di sapone con batteri mesofili

in grado di provocare infezioni. Di recente, AsiaInspection (che effettua controlli della qualità per il mercato asiatico) ha controllato in modo casuale 35 giocattoli di plastica costruiti in Cina e destinati al mercato occidentale. Circa un quarto degli oggetti conteneva pericolosi livelli di ftalati, non conformi alle regolamentazioni. Un giocattolo, in particolare, superava di 130 volte il limite massimo fissato negli Stati Uniti per il Dehp (di-2-etilesilftalato).

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2014/07/17/news/mobili_detergenti_vestiti_e_giocattoli_quei_veleni_che_si_nascondono_in_casa_di_irma_daria-91807679/?ref=search

17 giovedì Lug 2014

Mare: branco delfini avvistato al largo di Pesaro(ANSA).  Aumentano delfini e tartarughe nel mare delle Eolie. I dati di monitoraggio li ha forniti il “Delphis Aeolian Dolphin Center” di Salina. Dallo studio è emerso che negli ultimi sei anni, vi è un aumento della presenza dei cetacei, e soprattutto delle tartarughe marine nelle acque che circondano l’Arcipelago. Tra gli esemplari segnalati figurano delfini, capodogli, balenottere e tartarughe marine. Il centro Delphis, giornalmente effettua uscite di monitoraggio che hanno lo scopo di quantificare la presenza dei cetacei e delle tartarughe marine, studiarne la biologia, l’etologia, la genetica, e salvaguardare il loro stato. Durante le uscite in mare si osservano anche molte stenelle, alcuni tursiopi, balenottere ed una decina di tartarughe marine. “E’ un’esperienza unica – dicono gli organizzatori – che lascia un’immagine bellissima della natura e di quanto sia fondamentale tutelarla, proprio come il centro si è impegnato a fare”.

17 giovedì Lug 2014

Boom di auto GPL in Emilia Romagna: come migliorare la qualità dell'aria e ridurre lo smog

E’ il traffico, la circolazione di troppe auto in città, la prima causa di livelli di smog troppo alti nelle nostre città. Il fenomeno sta diventando sempre più dilagante, soprattutto nelle grandi città di Italia come Torino, Roma, Milano, ma probabilmente in cittadini stanno prendendo coscienza della situazione e iniziano ad agire di conseguenza con comportamenti che vanno in una direzione più green. Questa tendenza si potrebbe notare negli ultimi dati emersi sulle vendite auto in Emilia Romagna.
L’Emilia è, infatti, la regione d’Italia al primo posto per il parco mezzi a Gpl e metano, con una percentuale sulle auto in circolazione pari al 16,70%. Seguono le Marche, al 15,66% e l’Umbria, al 10,12%. Sono otto le regioni che si attestano sopra la media nazionale del 7,35%: al quarto posto c’è il Veneto, con il 9,82%, poi il Piemonte (8,21%), la Toscana (8,12), l’Abruzzo con l’8,08 e la Campania con il 7,66.

Si ferma al 5,87% la Lombardia, che sale però al secondo posto se si analizzano i dati in termini assoluti, con un parco circolante autovetture di 343.939 unità, dopo l’Emilia Romagna, che si conferma in testa anche qui con 457.661 auto circolanti a Gpl e metano. Sono alcuni dei dati Aci, rielaborati dal Consorzio Ecogas, che verranno presentati venerdì a Bologna nel convegno ‘Gpl e metano una green economy in Emilia-Romagna.

http://www.ecovideoblog.it/reti-sistemi/boom-di-auto-gpl-in-emilia-romagna-come-migliorare-la-qualita-dellaria-e-ridurre-lo-smog.htmlper

 

16 mercoledì Lug 2014

Amati e ripudiati. La sola fortuna di chi abbandona gli animali è che loro non possono parlare. A loro manca la parola, ma se potessero parlare avrebbero molto da dire. Migliaia, ogni anno, gli animali abbandonati: il problema è più evidente nei mesi estivi, quando il cane o il gatto sembrano un problema irrisolvibile, un problema che addirittura sembra mettere in forse le vacanze dei padroni. E così dopo la convivenza, dopo i bei momenti passati insieme, dopo averli nutriti e fatti sentire a casa, migliaia di animali vengono lasciati per strada senza nessun rimorso. E se loro – gli animali – non possono parlare, gli uomini giudicano e la legge condanna: l’abbandono è un reato…LA CAMPAGNA. E’ partita la campagna antiabbandono 2004 dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Dallo scorso maggio, il cagnetto dagli occhi malinconici, il gattino disperato e il pesce attonito sono i testimonial della campagna della Protezione Animali. Una campagna ripetuta a furor di popolo: lanciata nell’estate del 2003, il cagnetto, il gattino e il pesce hanno riscosso molto successo. Realizzata da McCann-Erickson, patrocinata da Pubblicità Progresso, diffusa anche da Aiscat, Anas, Autogrill e Cciss Viaggiare Informati sull’intera rete autostradale, vincitrice del premio Top Brand Advertising, la campagna proseguirà sino al 31 agosto. Lo spot televisivo, intanto, è già stato mandato in onda sulle tre reti della Rai e fino alla fine dell’estate sarà trasmetto dai network nazionali e dalle televisioni locali in tutto il Paese. Il lavoro di coordinamento dell’intera campagna è stato svolto dal Centro Comunicazione&Sviluppo dell’Enpa, che ha sede a Bra.

LA T-SHIRT. La campagna antiabbandono 2004 avrà, inoltre, un altro “veicolo” di diffusione: le t-shirt. Il Centro Comunicazione&Sviluppo ha preparato infatti la maglietta antiabbandono. Una t-shirt che è una denuncia, un invito a non abbandonare gli animali, un manifesto; ma è anche un capo di abbigliamento di qualità, pensato con gusto e seguendo le ultime tendenze delle moda. Il soggetto scelto è il pesciolino attonito, rosso su sfondo blu. Lo slogan ricalca quello delle locandine che gli italiani troveranno sui giornali e sulla rete autostradale: “Mi manca la parola. Per tua fortuna.”. Sarà possibile acquistare la maglietta nelle sezioni dell’Enpa, sul sito web della Protezione Animali (l’indirizzo èwww.enpa.it, basta cliccare sul link “Enpa shop” per consultare il catalogo con la t-shirt antiabbandono ma anche con altri simpatici gadget la cui diffusione aiuta l’Enpa e le decine di migliaia di animali accuditi quotidianamente). Si può anche ordinare la maglietta telefonicamente (telefono 0172/425130), via fax (0172/422893) o via mail (enpashop@enpa.it).

GLI ABBANDONI. La scelta del pesciolino sulla t-shirt non è casuale: chi pensa infatti che il fenomeno dell’abbandono possa riguardare solo i cani, sbaglia. Probabilmente il fenomeno dell’abbandono dei cani è più evidente rispetto all’abbandono di altri animali e provoca, tra l’altro, non pochi incidenti stradali. Ma ogni anno vengono ripudiati – non solo nei mesi estivi – migliaia di gatti, di pesci e tanti altri animali. Sul piano della repressione, prima dell’estate potrebbero arrivare novità: la nuova legge sui maltrattamenti, attualmente in discussione al Senato, inasprisce le pene per chi abbandona gli animali. Se la proposta di legge dovesse essere approvata nelle prossime settimane, l’abbandono diventa un delitto (e non più una contravvenzione) e chi senza nessun rimorso si “libera” dei propri animali rischia fino a un anno di carcere. Intanto, con o senza la nuova legge, la speranza dell’Enpa è che il numero degli animali abbandonati quest’anno possa subire – anche grazie alla campagna in corso – una riduzione. La Protezione Animali è impegnata inoltre con una campagna di informazione, sul sito web www.enpa.it, per facilitare le vacanze delle famiglie italiane con Fido al seguito. Sul sito ci sono infatti le informazioni per andare all’estero con i propri animali e la lista delle spiagge e delle strutture turistiche che accettano cani e gatti. Molte sezioni Enpa, invece, sono impegnate da mesi a convincere le amministrazioni comunali ad aprire spazi per gli animali e a rimuovere inutili divieti (soprattutto in spiaggia) per i cani e i gatti. L’abbandono si combatte anche così.